acqua di cocco




La storia della palma di cocco

Quali sono le origini storiche della palma di cocco


La palma da cocco (Cocos nucifera L. 1753) è una palma dioica tipica dei litorali di paesi caldi, l'unica specie riconosciuta del genere Cocos.
Originaria dell'arcipelago indonesiano, e diffusasi nell'antichità in tutta l'area del Pacifico, con numerose varietà (alcune a portamento nano) che si differenziano per il colore, la grandezza e la forma del frutto. Gli europei (portoghesi e spagnoli) scoprirono il cocco esplorando le coste occidentali dell'America centro-meridionale, e dal 1525 cominciarono a coltivarlo diffondendolo anche sulle coste orientali.

Si rtiene che il cocco sia originario dell’Asia, in particolare della zona dell’arcipelago indonesiano. Gli esploratori portoghesi diedero questo nome al frutto per la somiglianza con la testa di un mostro della mitologia ispanica (il Coco). In seguito il frutto si fiffuse in tutta l'area del Pacifico e oggi si può trovare in America, Asia ed Africa.

La palma da cocco è fra le dieci piante più importanti del nostro pianeta. Nelle zone tropicali, milioni di persone attingono alle noci di cocco come principali fonti di grassi e proteine. La pianta intera è essenziale in ogni sua forma ed costituisce base di vita di intere popolazioni. Alle soglie del terzo millennio, il suo centro genetico d'origine è ancora un mistero irrisolto, sia perché i frutti si disperdono per mezzo delle correnti, sia perché è stata diffusa dai popoli che colonizzarono le isole oceaniche. Negli ultimi 250 anni gli studiosi hanno proposto teorie diverse: America Centrale, Polynesia, Malaya, Fiji.

Il nome scientifico di noce di cocco è Cocos nucifera. I primi esploratori spagnoli la chiamarono Coco, che significa "faccia di scimmia", perché le tre tacche (occhi) sul dado peloso assomiglia alla testa e alla faccia di una scimmia. Nucifera significa "dado-cuscinetto".
La palma da cocco è dunque una delle più importanti piante per il genere umano, possiede un elevato dinamismo migratorio, che, pur essendo un fattore essenziale della sua ecologia, seguendo complessi mutamenti ambientali, geofisici e bio-climatici, non è a tutt’oggi ancora ben conosciuto. Il suo luogo d’origine, infatti, permane un mistero, persiste alle scoperte scientifiche del terzo millennio, come uno degli ultimi grandi enigmi insoluti della biologia vegetale. Poiché le fasi di diffusione, le vie migratorie, l’età e il luogo d’origine della palma da cocco non sono ricavabili con sicurezza partendo dalla distribuzione attuale, la sua patria d’origine è controversa.

Si ritiene che sia originaria dell'arcipelago indonesiano e che nell'antichità si sia diffusa in tutta l'area del Pacifico, con numerose varietà (alcune a portamento nano) che si differenziano per il colore, la grandezza e la forma del frutto. Gli europei (portoghesi e spagnoli) scoprirono il cocco esplorando le coste occidentali dell'America centro-meridionale, e dal 1525 cominciarono a coltivarlo diffondendolo anche sulle coste orientali.

Su questo blog si legge che la noce di cocco è "un frutto dalle grandi responsabilità fin dalle epoche più remote; per far si che un matrimonio riuscisse occorreva agitare una noce di cocco attorno alla testa dello sposo e, dopo averla rotta, i suoi pezzi venivano lanciati in tutte le direzioni, affinchè gli spiriti maligni non potessero esercitare la loro malignità sullo sposo. Regalare una noce di cocco nel corso di una cerimonia nunziale è tutt'ora considerato di ottimo auspicio. La leggenda considera questo frutto sacro per la somiglianza nella forma al cranio, così anticamente, veniva offerto agli dei come sacrificio al posto di una testa umana. Non solo, facendo ruotare una noce di cocco si poteva avere il responso per una persona malata: se si fermava verso oriente sarebbe guarita, verso occidente invece poteva anche morire. In Nepal il cocco è il simbolo della fertilità. I suoi frutti venivano messi in una brocca piena d'acqua per invocare la benevolenza degli dei e la pianata era talmente venerata da essere considerata il simbolo di Dio".